sottotitolo

Quello che ero, quello che sono e quello che potrei essere…

mercoledì 5 dicembre 2012

Avviso

Ho iniziato a scrivere su questo blog perché stavo in un periodo in cui avevo bisogno di sfogarmi e di capire me stesso.
Vi domanderete perché io abbia scritto ciò.
L'uomo in ricerca dell'emozione sta per arrivare ad una conclusione.
Apriremo un nuovo blog chiamato "Il Dominatore dell'Emozione".
E' una rinascita, è un cambiamento; dal momento in cui abbiamo fatto di tutto per rendere questo il più simile possibile ad un essere umano, abbiamo deciso che esso debba crescere, evolversi.
Il nuovo blog sarà innovativo.
Si potrà percepire un clima piuttosto diverso rispetto questo, staremo sempre in una ricerca, ma non più da dispersi, ma da protagonisti.
Prima di iniziare la nuova "stagione" pubblicheremo degli ultimi post appartenenti al periodo "Uomo In Ricerca Dell'Emozione".

lunedì 6 febbraio 2012

Ogni volta diventa più difficile liberarsi dalle nostre preoccupazioni, dalle nostre paure e dai nostri rimpianti...
Tutta quell'ira, quel essere incompresi, quella sensazione di vuoto...
La speranza che puoi trovare quella via più facile per uscirne fuori, ma allo stesso tempo la paura di farlo...
Perché alla fine se ci pensi, stranamente, diventa piacevole...

lunedì 19 dicembre 2011

Verso lei...

Forse mi avrai già conosciuto...
Mi avrai ispezionato e studiato...
Avrai capito chi sono...
Avrai visitato ogni parte del mio corpo...
Facendoti trasportare da lui...
Ciò che mi mantiene in vita...
Il mio sangue...
Mi mostrerai strade che non conosco...
Mi mostrerai i lati più oscuri della vita...
Mi mostrerai cos'è la sofferenza...
Questo solo per una semplice curiosità...
Un'esperienza...
Un'avventura...
Tu...
Mi ritieni colpevole?
Pensi che me lo meriti?
Qual'è il motivo di questa penitenza?
Mi vuoi condannare a tale pena?
Forse è ora che lasci da parte questi pensieri...
Questa paura...
Questa voglia di lottare...
Ho capito che mi devo rassegnare...
Che il mio destino è stato scelto...
Ed io, di certo, non lo posso cambiare...
Ed ora che accetti la situazione...
Che diventi cosciente di cosa dovrò affrontare...
Ed ora che mi faccia avanti...
Ed ora di salire su questa barca...
Di dire addio...
Di andare in un posto lontano, con te...
Il mio compagno di viaggio...
Il mio destino...
Tu mi mostrerai la strada...
Mi porterai in un posto che non conosco...
Mi farai diventare ciò che non vorrò mai diventare.
Mi osserverai...
Mentre il mio corpo cambierà...
Mentre scomparirò...
Mi trascinerai, lentamente e delicatamente, verso la fine...
Senza rimedi e senza esitazioni...
Verso la morte.

giovedì 31 marzo 2011

...Cambio...

Non è uno dei momenti più belli della mia vita, credo che la mia vita stia cambiando troppo in fretta, sia in negativo che in positivo.
Non sono pronto per cambiare.
La cosa peggiore che mentre cambi scopri cose di te stesso che non avresti mai voluto conoscere.
Il cambiare a volte ti mette davanti a varie situazioni difficili, di sofferenza fino ad arrivare all' insicurezza.
L'unica cosa che ci provoca paura e disagio del cambio è l'ignoranza (tra le tante cose che fa), il non sapere o conoscere che cosa stiamo per affrontare.
Bene, adesso posso dire che ho paura e allo stesso tempo sono ignorante, ma come si fa ad affrontare momenti della vita senza paura, angoscia e tristezza?
Scoprire che la persona che tieni di più ti volta le spalle?
Bene in questo caso, bisognerebbe reagire al problema, no?
Invece io rimango fermo, sorpreso.
Il cambio che dovrei fare e quello di guardare avanti e di non dare tanta importanza a questa persona, ma non lo posso fare.
Credo che sia arrivato il momento di cambiare la mia maniera di pensare...
Forse le persone non sono come sembrano.
Continuo a domandarmi se può esistere qualcosa di logico nei nostri litigi, se la sua furia viene da qualcosa che io non conosco di lei...
Ma sarebbe quasi inutile domandarmi questo, ci conosciamo troppo bene...
O forse no...
Bene, Per questo ho paura del cambiamento...
Ho paura che cambino le persone che stanno attorno a me.
Ho paura che da un giorno al l'altro si stufino di me...
Si stufino delle mie parole, della mia faccia, della mia maniera di comportarmi.
Forse è questo quello che è successo...

lunedì 10 gennaio 2011

Lasciarsi andare?

Lasciarsi andare?
Cogliere l'opportunità?
Sperare che accada?
Ultimamente sto impazzendo...
Vorrei tanto quel momento erotico-romantico che sto aspettando accada, in qui tutto quello che è amore, dolcezza, baci, sensualità, passione ne faccia parte...
Ho scoperto che si è svegliata "l'essenza erotica" in me, che da un bel po si era spenta...
Sento come se ci fosse stata una rivoluzione dentro di me...
Il mio istinto mi dice di essere assolutamente spontaneo...
Se si presenterà quell'occasione, mi butterò...
Vorrei tanto che accadesse qualcosa prima del mio compleanno...
Non voglio essere un diciottenne che non ha mai provato amore o che non ha mai avuto un ragazzo nella sua vita...
Questo periodo della mia vita è veramente speciale...

domenica 26 dicembre 2010

Hachikō


"Hachikō nacque in una fattoria di Odate, nella Prefettura di Akita, il 10 novembre 1923. Era un esemplare maschio di Akita bianco. All'età di due mesi, venne adottato da Hidesaburō Ueno, un professore universitario del dipartimento agricolo di Tokyo, che lo portò con sé nella sua abitazione a Shibuya. Ogni mattina, il professor Ueno, pendolare per esigenze di lavoro, si dirigeva alla stazione di Shibuya per andare a lavorare. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre e ritornava alla stazione quando il suo padrone rientrava dalla giornata lavorativa.
Il 21 maggio 1925, Ueno morì di ictus mentre era all'università. Hachikō, come ogni giorno, si presentò alla stazione per le tre del pomeriggio (l'orario in cui il suo padrone solitamente arrivava), ma il professor Ueno non era ancora tornato. Il cane attese invano il suo arrivo. Ciononostante, tornò alla stazione il giorno seguente e fece così anche nei giorni successivi. Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo, offrendogli cibo e riparo.
Con il tempo, tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachikō; molte persone cominciarono ad andare a Shibuya solo per vederlo e per poterlo accarezzare. Nonostante il passare degli anni e il progressivo invecchiamento, il cane continuò comunque a recarsi alla stazione, esclusivamente la sera, quando il suo padrone sarebbe dovuto arrivare. Nell'aprile 1934, venne realizzata, ad opera dello scultore Teru Ando, una statua in bronzo con le sue sembianze, posta nella stazione di Shibuya; un'altra simile venne eretta ad Odate, la sua città natale; lo stesso cane fu presente all'inaugurazione.


L'8 marzo 1935 Hachikō morì di filariasi all'età di dodici anni, dopo aver atteso ininterrottamente per ben dieci anni il ritorno del suo padrone. La sua morte impietosì la comunità nipponica; la notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto per ricordare il suo reiterato gesto di fedeltà nei confronti del padrone."


Questa storia è veramente speciale...
La ammiro.
Hachikō in Giappone è un emblema di affetto e lealtà.

domenica 19 dicembre 2010

L'amicizia...

E' bello sentirsi accettato dagli altri per chi si è veramente...
E' la prima volta che parlo della mia intimità senza farmi tanti problemi davanti a parecchia gente.
Questa volta mi sento sul serio accettato per quello che sono.
Questo mi commuove e mi fa sentire speciale.
Sto capendo, con il passare del tempo, che di certe persone mi posso fidare...
La maggior parte di loro si sono fatti avanti quando stavo nelle situazioni peggiori della mia vita, e senza pensarci due volte si sono offerti disponibili ad ascoltarmi...
Con loro,
Mi posso confidare, essendo sicuro che non mi giudicheranno,
Posso trascorrere del tempo inseme, sapendo che un ora sembrerà un minuto,
Posso ascoltare le loro esperienze, sapendo che loro si fideranno di me...
E che quando li guarderò, un sorriso...
Quel sorriso sarà il segnale che mi farà capire e ricordare che non mi sentirò più da solo...
Grazie.